Quando creatività, determinazione e costanza creano business.

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Emanuele Giannini, filmmaker e appassionato di comunicazione, relazioni e arti visive, creatore – insieme a Rossella Benedetto – di una community globale chiamata FilmmakersWorld che in pochi anni si è affermata come una delle più autorevoli community del settore, con un seguito di importanti players Hollywoodiani, ci racconta come determinazione e costanza creano nuove opportunità di business.

 

Ciao Emanuele. Parlaci un po’ di te e della tua esperienza professionale.

Sono Emanuele Giannini, filmmaker e appassionato di comunicazione, relazioni e arti visive. Nasco come persona molto curiosa e con grande interesse rispetto ai processi psicologici e sociali legati all’ambito della comunicazione. Questa curiosità e la grande passione per il cinema e la fotografia, mi hanno portato prima ad aprire uno studio di produzione video (Studio EG – Emotional Short Movie) che si occupa principalmente di storytelling per imprese, enti, commercial, documentari etc, poi a creare su Instagram una community globale chiamata FilmmakersWorld. In pochi anni la community si è affermata come una delle più importanti e autorevoli, con un seguito di players Hollywoodiani del calibro di Michael Bay, Jay Holben, Shane Hurlbut, Rodrigo Prieto, Lawrence Sher, Phedon Papamichael, Daniel Mindel, Jonathan Belinski, Shelly Johnson, e tantissimi altri.

Come Studio EG abbiamo seguito importanti progetti come il “Pictures at an exhibition” al “Roma Europa Festival” per Andrew Queen (vfx di Matrix). Abbiamo seguito e raccontato alcune delle più importanti storie d’impresa della Basilicata e presentate all’Expo di Milano. Abbiamo poi contribuito, curato e documentato progetti di travel filmmaking come quello di Pistoia > https://www.cct-seecity.com/author/studio-eg/ , documentari e video di promozione territoriale e turistica commercial e tanto altro. Progetti sempre seguiti con il massimo impegno e passione e che puntavano a fornire la massima qualità possibile per i nostri clienti e partner.
Tutto questo lavoro e il relativo successo, è stato possibile grazie all’impegno quotidiano e alle competenze che – insieme a Rossella Benedetto, partner e pilastro di tutti i progetti che dal 2012 ci vedono protagonisti – abbiamo maturato e ci siamo costruiti, intraprendendo percorsi alternativi di apprendimento e sperimentazione con costanza, in un’ottica di continua evoluzione.

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Costanza, contaminazione e competenze quindi?

Si, la costanza o come dicono gli americani “consistency” è uno degli aspetti determinanti di ogni progetto. Credo che senza quella, anche a dispetto di grandi e veloci successi, anche il miglior progetto può evaporare. Dal mio punto di vista ci vuole un certo tipo di attitudine nel quotidiano utilizzando al meglio il proprio tempo e selezionando bene le fonti e i partner di cui circondarsi.

La contaminazione credo sia una delle chiavi di volta per affrontare e reagire tempestivamente, specie in un momento storico come quello attuale.
Senza una giusta contaminazione, i giusti interessi e stimoli provenienti da ambiti affini a quello di appartenenza, credo venga meno quella capacità e quella elasticità utile ad una reazione immediata rispetto ai repentini cambiamenti che siamo abituati a vivere.

Le competenze – infine – servono a fornire gli strumenti necessari per interpretare il cambiamento e cavalcarlo a nostro favore anziché subirlo. Anche per le competenze vale sempre lo stesso discorso, non si acquisiscono una volta sola per l’intera vita, si devono coltivare e incrementare quotidianamente con studio e soprattutto con una marea di test.

 

Ci puoi parlare un pò più in dettaglio di come hai fatto ad intuire, e se vogliamo, anche ad essere pioniere di un nuovo filone su Instagram?

Da instancabile curioso, da anni leggo tantissimi blog. Sono iscritto ad una marea di feed di mio interesse, guardo video di personalità che ritengo illuminanti, studio e faccio centinaia di test a settimana per avere un buon controllo di quello che stiamo facendo e per restare allineati con i cambiamenti che le piattaforme ci mostrano.

Tutto questo ovviamente ti consente di allargare di molto la visione, di essere allineato – nel mio caso – con il digitale e di poter avere un minimo di consapevolezza rispetto alle cose da fare e al metodo migliore per farle.

Molto spesso, come per gli strumenti, ci concentriamo sugli algoritmi, dimenticandoci che siamo noi l’algoritmo, siamo noi quelli che decidono di “innovare” o di “seguire” i trend, di assistere da spettatori al cambiamento o di essere parte attiva del cambiamento.

E’ così che è nato il mio progetto, dall’esigenza di colmare uno spazio che non era occupato da nessuno in questa nicchia e proiettare un certo tipo di visione ed estetica.

Il digitale ci offre l’opportunità di raggiungere un vastissimo pubblico con le azioni e il metodo giusto. Attraverso il nostro sistema di valori, la nostra missione e poi praticamente attraverso contenuti di altissima qualità, si riescono ad attrarre i giusti clienti e partner e poter dare poi un respiro ed una continuità al progetto.

Parlo di attrazione dei clienti, poiché sia da filmmaker sia adesso come piccolo-grande progetto editoriale, questo è sempre avvenuto ed è un qualcosa che tutti possono applicare usando il giusto approccio alle cose, o “semplicemente” cambiandolo.

Non c’è mai un solo motivo dietro un percorso che funziona.

 

Emanuele, da dove prendi ispirazione e chi ti ispira? 

Mi ispiro in generale ad un certo senso estetico delle cose e ad un certo tipo di valore reale e percepito in tutti gli ambiti. Nel cinema i miei riferimenti sono: Scorsese e la cinematografia di Rodrigo Prieto, Paolo Sorrentino, Brian De Palma, Christopher Nolan, Wes Anderson e molti molti altri…guardo veramente di tutto e non solo in ambito cinematografico. Ho un bisogno quotidiano di nutrirmi di “visual”.

Nel resto delle arti visive, mi faccio accompagnare dalle contaminazioni e dall’istinto.

Poi, personalità come Gary Vee, Tony Robbins, Marco Montemagno, i blog di Dario Vignali, i podcast di Renato Gioia e tanti altri, sono alcuni dei riferimenti di ispirazione per restare sempre motivato ed aggiornato nel mio quotidiano, ricordarmi quanto è importante avere e coltivare un giusto mindset, cercando di non perdere di vista il contesto nel quale viviamo e i suoi repentini cambiamenti.

 

Il tuo account @Filmmakersworld ha oltre 700 mila followers. Un numero davvero elevato nella nicchia filmmaking. Come hai fatto a raggiungere questo traguardo?

Siamo persone normali che hanno creato un’esperienza in cui si ritrovano in molti e teniamo un costante contatto con la nostra community con un approccio semplice e buone vibrazioni.

Da quando abbiamo iniziato, abbiamo condiviso i migliori contenuti dei players che rappresentavano il nostro gusto, la nostra visione, con un atteggiamento positivo (con il mood “rock and roll”) e un linguaggio gentile.

La giusta content curation, le giuste caption e il nostro apporto “umano” hanno fatto sì che FilmmakersWorld sia una sorta di bisogno quotidiano di molte persone sia a livello di intrattenimento, sia a livello di apprendimento.

Spesso ci concentriamo sui tool, sui trick, su come raggiungere nel modo più veloce gli obiettivi, magari anche senza un’etica, ma poi dimentichiamo che i progetti di lungo respiro richiedono valori importanti e una visione che guarda al futuro.
Senza quest’ultima è impossibile dare una solidità e una continuità alle proprie azioni.

Uno degli obiettivi del nostro progetto è mostrare alle persone che puoi ispirare gli altri e allo stesso tempo condividere valori positivi. Cerchiamo di rendere, a modo nostro, il mondo un po’ migliore.

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Che consiglio hai per i coloro che vogliono usare Instagram per promuovere se stessi e vogliono costruire un pubblico?

Semplicemente inizia a fare qualcosa! Impara dai migliori, fermati un po’, sperimenta e inizia a fare test! Circondati di persone positive e competenti. Lavora sodo ogni giorno e rispetta gli altri. I risultati arriveranno, sii paziente. Il raggiungimento degli obiettivi si basa su un mix di esperienze, non accade in una notte.

Non guardare in modo ossessivo quello che fanno gli altri, piuttosto prendi ispirazione, impara, sperimenta e cresci!

Negli anni, in vari ambiti ho parlato con centinaia di imprenditori e professionisti, molto spesso la disfatta era già nelle parole: “il mio competitor ha fatto, il mio competitor ha detto, il mio competitor lavora a costi insostenibili”.

Sii tu pioniere di qualcosa, contaminati con tanti tipi di esperienze e background diversi per poi concentrarti sul tuo corso. Non usare il tuo tempo e le tue energie positive utili a formarti e lavorare per cercare di capire quando e come il tuo competitor è riuscito a raggiungere un determinato risultato.

E nei progetti dico sempre, sii originale, nessuno ha bisogno o vuole ri-vedere un qualcosa di già esistente a meno che tu non lo reinterpreti in una maniera unica e molto più potente. Lavora invece su un pattern tutto tuo e lavoraci ogni giorno, vedrai che i risultati arriveranno e sorprenderanno te e tutti gli altri.

 

Il progetto “Filmmakersworld” ti ha portato nuove opportunità di business?

Questo progetto, nato nel mentre di alcuni cambiamenti di vita personali e in un momento in cui avevamo bisogno di nuovi stimoli, ci ha consentito di lavorare con importantissime realtà dell’industria cinematografica: dalle case di produzione/studios più importanti del mondo come la Universal Pictures, alle aziende del settore, come LUPO, ARRI, Benq, Rode, Samsung, LG. E tanti con i quali abbiamo avviato percorsi di strategia e consulenze, PR e creazione contenuti.

La vera ricchezza è stata proprio quella di creare un networking reale e globale di professionisti che hanno fin da subito apprezzato, supportato la community e che ci hanno arricchito con le loro storie, esperienze e lavoro.

 

Quali sono i risultati più importanti nella tua carriera, di cui sei più orgoglioso?

Sono orgoglioso di essere solo una persona semplice e di fare una vita normale. I traguardi li vedo soltanto come la giusta gratificazione dopo un percorso, ma mai come l’occasione per sedermi e stare a guardare.

Insieme al lavoro al centro della mia vita c’è la mia famiglia e sono molto orgoglioso di questa. Non sarei nulla senza la mia fantastica moglie Rossella Benedetto che è sempre al mio fianco da 20 anni e lavora con me.

Penso davvero che il più grande “successo” sia legato al percorso completo che una persona può fare e si, sicuramente mi rende molto orgoglioso essere un’ispirazione per molte persone che possono imparare e crescere grazie al progetto che ho immaginato e costruito…che ovviamente è soltanto all’inizio.

Filmmakersworld” è partner di Diotimagroup.

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